"Nessuno educa nessuno, nessuno si educa da solo, gli uomini si educano insieme, con la mediazione del mondo" Paulo Freire

venerdì 17 aprile 2015

OCLC EMEA Regional Council Meeting 2015, 10-11 febbraio

2 giorni
36 paesi
69 interventi
370 delegati

Bastano questi numeri a decretare il successo dell’OCLC EMEA Regional Council Meeting 2015 che quest’anno si è tenuto per la prima volta in Italia, nella splendida cornice di Villa Vittoria a Firenze.
Quel che più conta è che non sia stato solo un successo di affluenza ma anche un successo di contenuti, confronti e innovazione: The art of invention è stato per l’appunto il titolo d’insieme dell’evento.

Due giorni a stretto contatto con realtà di tutto il mondo (non fatevi ingannare dal termine “Regional”) per capire dove siamo e dove stiamo andando. Tutti insieme.
Perché è questo ciò che è prepotentemente emerso dallo scambio di battute al termine degli interventi, ma anche durante le pause caffè e nel corso dei pranzi in piedi(!) tra equilibrismi di piatti, bicchieri e cartelle di appunti: nessuno si salva da solo.
In un mondo di informazioni prodotte, distrutte o riciclate a velocità frenetiche e in cui gli specialisti faticano a stare al passo, la collaborazione e la condivisione sono elementi che tutti i presenti hanno perfettamente riconosciuto come indispensabili.

Ma quali i mezzi per affrontare questa sfida?
Non serve scomodare colossi come WorldCat o WorldShare, che pure erano una costante dell’evento, per capire che le parole di David Weinberger (Harvard University) sono illuminanti: “Un’informazione non ha senso se non è collegata”.
Ciò che conta più di tutto è la Rete.
Non solo il Web in quanto tale ma l’insieme di connessioni tra contenitori che permettano di collegare dati (ciò che cerchiamo) e metadati (ciò che conosciamo).
Partecipare a questa rivoluzione è il compito del bibliotecario di domani che, per dirla con le parole di Skip Prichard (President e CEO OCLC), “Trova la propria ispirazione fuori dal proprio ambiente”, quindi nel confrontarsi con i propri colleghi e con i propri utenti.
E il cerchio si chiude…

Tutto facile quindi? Nemmeno per idea!
A riportarci con i piedi per terra ci hanno pensato James Neal (Columbia University) e Lucie Burgess (Oxford University): sessanta minuti con tutti i problemi della conservazione del documento digitale e tutte le domande che non avreste mai osato fare sulla sua gestione… senza però fornire una sola risposta!
Non si tratta di sottile perfidia: un’idea definitiva sul destino del dato digitale ancora non esiste e siamo chiamati noi professionisti a decidere quale sia, non solo con risposte ma anche con proposte e innovazioni.
Un po’ come ha saputo fare Lizzy Jongma (Data manager, Rikksmuseum), che nella gestione delle collezioni di opere d’arte e nella loro diffusione attraverso canali quali Wikipedia ha scoperto che la concessione gratuita di un’immagine vale più di qualsiasi pubblicità.

E gli italiani?
I nostri colori sono stati difesi con competenza e simpatia da Pierluigi Ledda (Ricordi), Andrea Fabbrizzi (Università di Firenze), Simona Turbanti (Università di Pisa), Fiorenza Bernardi (Biblioteca Ilaria Alpi) e Andrea Zanni (Wikimedia), che si sono misurati sul tema dell’innovazione con interventi dai tempi drasticamente ridotti: 5 minuti a disposizione e nessuno sconto!
Dalla digitalizzazione degli archivi musicali alla gestione della segnaletica CDD nelle università all’interazione tra biblioteconomia e Wikimedia, i “nostri” sono riusciti a sopraffare il cronometro e a dimostrare che le buone idee non sono sempre terra straniera.
E non vogliamo tacere di Francesco Bonami (Direttore Artistico della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino), che ha saputo valorizzare il mondo reale, talvolta bistrattato ingiustamente, con un’esposizione brillante e irriverente, interrotta più volte da risate e applausi.

Un evento unico.
Una folla di professionisti alla ricerca del confronto.
Un’atmosfera collaborativa e costruttiva nella città culla del Rinascimento.
Sarà dura fare di meglio per Madrid, che ospiterà l’OCLC EMEA Regional Council 2016… io ci sarò per verificare.


Fabrizio Muiesan